Nell’anno 2707 quattro Corporazioni – Capitol, Bauhaus, Mishima e Imperial – si contendono le poche risorse residue. Durante uno scontro, le esplosioni distruggono un antico sigillo, che impediva l’accesso ad una macchina sepolta nelle viscere del sottosuolo da migliaia di anni. La macchina, si suppone d’origine diabolica, trasforma gli uomini in demoni e ben presto il genere umano rischia di venire sopraffatto dalle orde mutanti. Mentre una minoranza privilegiata migra verso altri pianeti, Fratello Samuel assembla una squadra di specialisti delle quattro Corporation per una missione suicida: distruggere la macchina una volta per tutte e porre fine alla terribile minaccia.
Al regista Simon Hunter e allo sceneggiatore Philip Eisner ( Punto di non ritorno ) è toccato il compito di portare sugli schermi la trasposizione ( più o meno fedele ) di Mutant Chronicles ( nel nostro oscuro paese diffuso anche come Il tempo dei mutanti ), gioco di ruolo d’ambientazione techno-fantasy in circolazione dal 1993, uscito apparentemente solo per il mercato DTV ed appartenente al genere Sci-fi action ed ovviamente al suo filone B-movie .
Trama basica in stile Quella sporca dozzina ,con esponenti di diverse fazioni fra loro in lotta che si uniscono al fine di combatterne una più forte, in questo caso una gigantesca necro – macchina di misteriosa fattura in grado di generare mutanti, piena di clichè in ogni angolo e palesemente costruita senza molto impegno per sorprendere lo spettatore, la sceneggiatura non si prende mai la briga di scavare oltre la superficie del background quindi riceveremo 4 o 5 nomi,qualche dato e nulla più sulla storia di questo mondo, peccato perchè si potevano creare antefatti e situazioni interessanti per i personaggi che popolano questo mondo .
L’atmosfera parte con un clima da trincea della prima guerra mondiale , per poi virare in un mondo steampunk con atmosfere che possono ricordare Hellboy , carica di effetti low-budget fatti in post produzione e con una fotografia molto de-saturata quando non in scala di grigiil lato negativo dello stesso comparto è che delle opere di Del Toro non ha ereditato la maniacale cura dei dettagli, in numerosi casi fra uno stacco e l’altro i mutanti avranno armi su mani differenti in maniera quasi fastidiosa, nonostante tutto però questo comparto a parere mio rappresenta l’apice dei 111 minuti di visione .

sguardo poco convinto ??
Nel cast troviamo un mio noto ” nome trappola ” Ron “Hellboy” Perlman , insieme a lui anche Thomas Jane ( The Mist ) , Devon Aoki ( Sin City ) , Sean Pertwee ( Gotham ) e John Malkovich ( L’impero del sole ) sicuramente nomi interessanti che però risulteranno completamente svogliati in ruoli talmente bidimensionali che sembrano ancora sul foglio di carta del Master.
Mutant Chronicles non si avvicina alla sufficienza , si dimostra un film mediocre da vedere solamente in casi di estrema noia , passabile per qualche ciclo da domenica pomeriggio di relax.
Stay Tuned.
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