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The Call Up (2016)

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Un gruppo di online gamer viene invitato a provare un nuovo videogioco in realtà virtuale,le cose prenderanno una piega sinistra quando i maestri dello sparatutto scopriranno che forse non è tutto un gioco.

Era da tempo che non mi capitava di vedere un film brutto,non nel senso di girato male o con uno scarso budget ma proprio nel senso di pessimo film , questo è il mio parere su The Call Up , sci-fi low budget scritto e diretto dal totale esordiente Charles Barker .

l’idea del gioco virtuale che poi non è cosi virtuale è sta già usata ( e parodiata ) numerosissime volte nel mondo di cinema e serie TV ,nulla di originale da questo punto di vista, la cosa più originale e che i protagonisti qui possono sollevare la maschera e rientrare parzialmente nel mondo reale,ma non liberarsi o uscire dal gioco perchè come i gamer sanno,online non esistono pause ,non sono nemmeno da buttare ripresa e CGI,nei limiti del budget ridotto ho visto di molto peggio.

Il problema principale che ho incontrato con The Call Up è lo script, sembrano mancare dei pezzi,delle scene mancanti forse allo scopo di aumentare una tensione che però non si crea mai efficacemente,ogni tanto compaiono nuovi medikit ai personaggi,recuperati in circostanze misteriose dopo che uno di loro ha affermato non ci sono più medikit,probabilmente armi e munizioni vengono recuperate fuori scena nei livelli saltati per snellire la trama,pessima scelta.

Tanti attori di basso livello come Parker Sawyers ,Morfydd Clark ( Orgoglio e pregiudizio zombie),Chris Obi ,Tom Benedict Knight  alle prese con personaggi piatti che sicuramente non creano empatia con lo spettatore,non hanno nemmeno tentato di analizzare la storia di qualcuno si sono a malapena limitati a nickname e qualche info sporadica ,altro grosso peso negativo.

90 min di durata che non mi sento di consigliare a nessuno,voto 2.

Stay Tuned

Marcello Portolan
Globetrotter del mondo Nerd. Cresciuto tra videogame, fumetti e cinema, crescendo ha deciso di affrontare il mondo impervio della scrittura per dare sfogo alle voci nella sua testa, nate durante la visione di film demenziali da ogni parte del mondo. Fondatore de Il Babbano Critico e redattore presso ProjectNerd.it

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