Netflix pesca dal Brasile una nuova mini serie Sci-fi bastata su un futuro distopico , fatta da 8 episodi dalla durata di circa 40 minuti 3% è stata partorita dalla mente di Pedro Aguilera ( già autore dell’omonimo film per la TV ) e soprattutto portata graficamente da César Charlone l’uomo dietro la fotografia di opere come Blindness e City of God.
Si ma di cosa parla ?? Siamo nel futuro , dove la terra di Ronaldinho e soci ( e forse il mondo intero ) è nettamente diviso in 2 fra Entroterra e Offshore ( mettete via le mazzette, niente paradisi fiscali ) nella prima la popolazione vive di stenti in una specie di favelas dove regnano criminalità e violenza nella seconda una misteriosa coppia di fondatori ha messo in piedi il paradiso ( ripeto non fiscale ) ed ogni anno dona la possibilità a dei giovani 20enni di entravi a farne parte , come ?? tramite il processo ovvero una selezione del 3% dei migliori iscritti che sopravviveranno a svariate prove di natura fisica e mentale ( praticamente le olimpiadi della matematica ma con qualche coltellata in più ) , ovviamente non a tutti questo metodo è congeniale e quindi sullo sfondo avremo complotti e misteriosi terroristi.
Nulla di veramente del tutto originale, al suo interno abbiamo la critica sociale ed altri temi già tritati e trattati in mille altre storie , però come sempre vale la regola “se devi fare la stessa cosa almeno falla bene ” e 3% ha ben seguito la morale, con ampie pennellate disegna il background del Brasile futuro senza perdersi troppo in particolari ed esplora le motivazioni che portano alle decisioni dei personaggi tramite flashback mirati al punto giusto, mantenendo quindi sempre discretamente altro il ritmo narrativo .
Unico punto negativo è forse la mancanza di un vero e proprio cattivo ,ma è una situazione totalmente voluta da una sceneggiatura che gioca sull’ambiguità dei suoi giocatori , nessuno è totalmente lindo dentro quel mondo e sia l’azione buona che quella cattiva possono venire da persone inaspettate.
Recitazione di buon livello portata a schermo da attori Brasiliani di giovane età e poco conosciuti internazionalmente, i personaggi che sono stati chiamati ad interpretare non sono facili e bidimensionali, vengono approfonditi e dotati di diverse sfaccettature cosa che sicuramente incrementa la difficoltà di recitazione, sugli scudi troviamo ovviamente la protagonista Bianca Comparato ma anche la totalmente esordiente Vaneza Oliveira si è fatta ben notare con il personaggio di Joanna.
Una sorpresa piacevolissima , segno che Netflix è in grado di offrire intrattenimento ovunque nel mondo anche fuori dal circuito mainstream, il finale sembrerebbe lasciare aperta la possibilità di proseguire, ma non sono ancora a conoscenza di un possibile rinnovo; consigliata agli amanti delle distopie , la sceneggiatura ne tocca praticamente tutti gli angoli e sicuramente in un episodio troverete ciò che fa per voi .
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